5 Chiesa di Santa Maria Nova
Nel 1578 il nobile vicentino Lodovico Trento destina una forte somma di denaro per la ricostruzione di una chiesetta annessa al convento delle monache Agostiniane di Santa Maria Nova in borgo Porta Nuova, a ovest della città. Dodici anni dopo, nel 1590, la chiesa risulta realizzata, viene decorata con tele di artisti di primo piano come Maffei, i Maganza, Andrea Vicentino, il Carpioni.
Appare molto probabile che la chiesa sia frutto di un progetto palladiano steso intorno al 1578 e realizzato (dopo la morte di Palladio avvenuta nel 1580) ad opera del capomastro Domenico Groppino, il cui nome risulta dai documenti.
La chiesa è ad aula unica, presentata come la cella di un tempio antico, interamente fasciata da semicolonne corinzie su basamenti: qualcosa di molto vicino a un tempio romano di Nîmes, disegnato da Palladio nei Quattro Libri.
La forza e anche la libertà inventiva dell'interno e anche della facciata, difficilmente possono prescindere dal nome di Andrea Palladio.


